E' l'accordo tra i soggetti pubblici e privati per l'individuazione e l'attuazione di un programma di interventi nei settori dell'industria, agroindustria, servizi, turismo ed in quello dell'apparato infrastrutturale, tra loro integrati.
Nasce dalla condivisione di tutti i promotori che la globalizzazione dei mercati richiede maggiore competitività al sistema produttivo che deve essere realizzata nell’azienda ma, soprattutto, nel territorio. Lo sviluppo e l’incremento dell’occupazione richiedono un approccio di tipo endogeno e una politica tesa alla valorizzazione delle specificità locali quindi delle risorse umane, naturali, materiali e immateriali aggiuntivi e sinergici alle politiche macroeconomiche nell’ambito del concetto di sviluppo locale integrato. Si ritiene quindi indispensabile una nuova cultura della programmazione nella logica dello sviluppo dal basso: i soggetti pubblici e privati, operanti sul territorio, divengono i protagonisti dello sviluppo promuovendo la Concertazione al fine di attivare forme concrete di Partenariato.
Per innescare meccanismi di sviluppo endogeno non é sufficiente il solo trasferimento di risorse finanziarie ma occorre uno sviluppo diffuso che tramite l’attivazione di sinergie e integrazioni tra le zone più sviluppate e quelle in ritardo favorisca il reale riequilibrio territoriale in una logica economica valorizzando a pieno tutte le potenzialità delle zone interne.
Ecco perché il Patto vuole essere un modello culturale, prima che economico, idoneo a favorire l’incremento dell’occupazione tramite lo sviluppo dell’innovazione e di nuova imprenditorialità nel territorio, coinvolgendo tutte le risorse umane e materiali presenti (istituzioni, imprenditoria, ricerca scientifica, parti sociali ecc.) aggiuntivo e sinergico alle politiche macroeconomiche.